Gli insegnanti rappresentano una grande risorsa per i bambini poiché sono in grado di riconoscere se c’è qualcosa che non va nel loro apprendimento. Avendo a che fare con moltissimi bambini, se c’è qualcuno di essi che ha un apprendimento più lento o un comportamento disadattivo rispetto agli altri, questo, salta subito all’occhio. In questo articolo vorrei mostrare alcuni segnali che gli insegnanti a scuola o i genitori a casa possono riconoscere per identificare un eventuale disturbo specifico di apprendimento.
- Errori ripetuti durante l’intero percorso scolastico
La prima cosa da fare è analizzare la storia scolastica tramite l’attenta osservazione di quaderni, pagelle, verifiche e diari per attenzionare la tipologia di errori che vengono commessi. Gli errori da monitorare riguardano: lo scambio di grafema (“Folpe” al posto di “Volpe”), omissione o aggiunta di lettere o sillabe (“Taolo” al posto di “Tavolo”), inversioni di lettere e numeri (“li” al posto di “il” oppure “21” al posto di “12”), grafema inesatto (“pese” al posto di “pesce”), scrivere le parole legandole o al contrario staccandole tra loro in modo errato (“in sieme” al posto di “insieme” oppure “lacqua” al posto di “l’acqua”), scambio di grafemi che hanno un suono simile (“squola” al posto di “scuola”), omissione o aggiunta di h (“ha mangiare” al posto di “a mangiare”), omissione o aggiunta di accenti (“perche” al posto di “perché”), omissione o aggiunta di doppia (“pala” al posto di “palla”), lentezza eccessiva nella lettura, presenza di elevati errori di lettura, esitazione nella lettura (non legge in modo scorrevole ma tende a fermarsi , fare una pausa e ripetere nuovamente la parola), lettere o numeri speculari (a specchio), difficoltà nell’apprendimento di lingue straniere, difficoltà con i numeri e senso di fatica nel calcolo rapido e nel calcolo in colonna.
Gli errori vengono commessi da tutti ma ciò che differenzia un bambino con difficoltà di apprendimento da un bambino normolettore è la qualità e la quantità di essi: un conto è commettere errori ortografici nei primissimi anni di scuola, ben altra cosa è scrivere una lettera speculare dalla prima fino alla quinta classe primaria. Se l’errore tende a scomparire allora questo è frutto di un apprendimento funzionale, se l’errore tende ad essere stabile e ripetersi nel corso degli anni allora ciò implica una difficoltà nell’automatizzare quel processo di apprendimento.
2. Storia pregressa di difficoltà nello sviluppo
Un importante indicatore della presenza o meno di disturbi nell’apprendimento è la storia evolutiva delle tappe di sviluppo quindi le tappe di crescita del bambino riferite all’allattamento, uso del ciuccio e del biberon, sonno, sviluppo del linguaggio, gattonamento, deambulazione, controllo sfinterico (ovvero l’acquisizione della capacità di controllare le funzioni della minzione e della defecazione).
Quelle appena elencate sono tutte fasi cruciali della crescita del bambino il cui sviluppo atipico o problemi legati ad esso possono rappresentare degli indicatori predittivi nella comparsa di eventuali disturbi dell’apprendimento. Basti pensare all’incidenza che ricopre lo sviluppo del linguaggio: i dati ci dicono che l’80% dei DSA presenta un disturbo specifico di linguaggio nonché difficoltà nella comprensione o nella produzione del linguaggio in una o più delle sue componenti: fonologia, semantica, sintassi, pragmatica.
3. Difficoltà nelle abilità di memorizzazione
Uno dei campanelli d’allarme è la difficoltà nella memorizzazione di giorni della settimana, mesi, stagioni, alfabeto. Molti ragazzi con diagnosi di DSA ricorderanno con angoscia e terrore il momento in cui dovevano imparare a memoria le poesie, le tabelline, le canzoncine o le filastrocche.
4. Difficoltà nelle abilità di vita quotidiana
Come abbiamo visto, ci sono vari segnali che, in primis gli insegnanti ma anche i genitori, possono cogliere perché riguardano in modo più diretto le attività strumentali di apprendimento (lettura, scrittura, calcolo). Tuttavia vi sono altri campanelli d’allarme che si manifestano durante le attività di vita quotidiana. Essi riguardano:
-difficoltà nella lettura dell’orologio analogico (con le lancette);
-tendenza a confondere la destra e la sinistra;
-confusione nella scansione del tempo: ieri, oggi, domani;
-difficoltà ad allacciarsi le scarpe o più in generale, ad annodare.
5. Demotivazione e disinteresse nei confronti dello studio
Un bambino che presenta delle difficoltà scolastiche, se non è supportato in maniera adeguata, può sviluppare demotivazione e disinteresse nei confronti dello studio. Può accadere che lo studente con DSA non si senta all’altezza del compito e le numerose esperienze di insuccesso scolastico possono determinare un senso di frustrazione, bassa autostima e alti livelli di ansia. Il rischio è quello di ritiro sociale o abbandono scolastico. Proprio per questi motivi è di estrema importanza il riconoscimento precoce di queste difficoltà in modo da ridurre il senso di inadeguatezza conseguente ai ripetuti insuccessi.
Questi segnali non sono esclusivi del Disturbo Specifico di Apprendimento e occorre tener presente che nessun indicatore di rischio isolato è in grado di consentire una previsione certa della futura comparsa di un DSA. Ciò significa che la presenza di uno dei suddetti campanelli d’allarme non equivale a dire che si è in presenza di un disturbo specifico di apprendimento. Qualora ci siano dei dubbi è necessaria una valutazione diagnostica degli apprendimenti attraverso la quale verranno presi in esame tutti questi aspetti oltre la somministrazione di test specifici.
Dott.ssa Angela Ficicchia